Acea e Clepa a von der Leyen: “È l'ultima occasione per correggere il tiro”


Data inizio: 27-08-2025 - Data Fine: 27-10-2025


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Dopo la lettera scritta dai principali fornitori dell'industria automotive europea, arriva oggi sul tavolo di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, una missiva firmata dalle due maggiori associazioni di rappresentanza del settore automobilistico, l'Acea (costruttori) e la Clepa (fornitori). In vista del Dialogo Strategico del 12 settembre, entrambe ribadiscono l'impegno per raggiungere l'obiettivo di zero emissioni nette entro il 2050, grazie al lancio di centinaia di modelli elettrici con investimenti per 250 miliardi di euro nella transizione verde.

Nessun progetto. Ola Källenius (presidente Acea, nonché Ceo Mercedes-Benz) e Matthias Zink (presidente Clepa e responsabile Powertrain and Chassis presso Schaeffler) non usano mezzi termini: “Siamo frustrati dalla mancanza di un piano politico olistico e pragmatico per la trasformazione dell'industria automobilistica”. Tradotto, olistico significa che si dovrebbe considerare l'industria automobilistica nella sua interezza, affrontando non solo i target di CO2.

Mille ostacoli. L'Ue, prosegue la lettera, impone norme ai produttori sulla fornitura di nuovi veicoli, ma non crea le condizioni per rendere possibile la transizione. L'Europa si trova ad affrontare vari fattori negativi: dipendenza quasi totale dall'Asia per la catena del valore delle batterie, distribuzione non uniforme dell'infrastruttura di ricarica, costi di produzione più elevati (compresi i prezzi dell'elettricità), tariffe onerose da parte di partner commerciali chiave (dazi sulle esportazioni verso gli Stati Uniti).

Soluzioni. “Ci viene chiesto di trasformarci con le mani legate dietro la schiena”, concludono Acea e Clepa. Di conseguenza, la quota di mercato dei veicoli elettrici è bassa: il 15% per le auto, il 9% per i furgoni e il 3,5% per i camion. Gran parte dei clienti rimane diffidente nel passare a propulsori alternativi. Servono incentivi molto più ambiziosi, a lungo termine e coerenti. Urgono riduzioni dei costi energetici per la ricarica, sussidi per l'acquisto, riduzioni fiscali e un accesso favorevole agli spazi urbani. Occorre affrontare le emissioni della flotta esistente accelerando il rinnovo del parco auto, espandere gli incentivi fiscali e di acquisto ad auto aziendali e furgoni, introdurre misure mirate per camion e autobus uniformando il costo totale di proprietà. 




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