Nel momento in cui conta davvero, Charles Leclerc risponde presente. E lo fa nel modo più inaspettato possibile, su una pista che lui stesso aveva definito “la peggiore del calendario” solo pochi giorni fa. Invece, sulla pista che quest'anno festeggia la 40ª edizione del Gran Premio d'Ungheria, il monegasco tira fuori dal cilindro uno dei giri più belli – e difficili – della sua carriera, stampando un 1:15.372 che gli vale la pole position.
Un giro perfetto. Pioggerellina a tratti in Q2, temperature in calo, vento che cambia direzione proprio quando meno te lo aspetti. Serviva precisione chirurgica e una certa dose di coraggio per prendersi rischi. E Leclerc non ha esitato. “È stato estremamente difficile. Già entrare in Q2 e poi in Q3 è stato complicato. Poi le condizioni sono cambiate, sapevo che dovevo fare un giro pulito per puntare al terzo posto, e invece… Non ci credo. Onestamente non ho parole. È probabilmente una delle migliori pole position che abbia mai fatto, perché è decisamente inaspettata.”
La McLaren resta in agguato. Piastri e Norris si prendono la seconda e terza casella con distacchi da fotofinish, con appena 0.046s tra i tre. La McLaren c'è, eccome, ma non basta. Le parole dei piloti raccontano bene una qualifica di compromessi e dettagli. Oscar Piastri ha spiegato che “Il vento è cambiato tanto, sembra una scusa stupida ma è così. Difficile giudicare in quelle condizioni. Forse non è stata la miglior esecuzione. Charles è stato veloce tutto il weekend, anche stamattina era più vicino del previsto. Non mi aspettavo di essere secondo dietro a una Ferrari, ma ha fatto un buon lavoro.” Lando Norris ha aggiunto: “Charles ha fatto un buon giro, probabilmente si è preso qualche rischio in più. Il vento è cambiato e ci ha penalizzati. Ma nulla di cui lamentarsi: abbiamo fatto entrambi dei buoni giri, ma non è bastato. Voglio guardare avanti e domani voglio vincere. Penso che avremo un po' più passo di Charles, quindi non vedo l'ora.”
Il resto della Top 10. George Russell porta la Mercedes in quarta posizione, mentre Alonso e Stroll capitalizzano un weekend solido per piazzare le loro Aston Martin in quinta e sesta posizione.
La sorpresa arriva dal settimo posto di Gabriel Bortoleto, al miglior risultato in carriera con la Kick Sauber. Una performance che vale doppio, perché precede niente meno che il quattro volte campione del mondo Max Verstappen, ottavo e poco a suo agio sulla Red Bull tra scarsa aderenza e instabilità al retrotreno. Chiudono la Top 10 le due Racing Bulls con Lawson nono e Hadjar decimo.
Hamilton suona la resa. “Cosa è andato storto oggi? Evidentemente bisogna cambiare pilota, perché non ho una risposta per voi”. Molto severo con sé stesso il sette volte campione del mondo che all'Hungaroring non si aspettava una prestazione sottotono come questa e domani partirà dalla dodicesima posizione. Tra gli esclusi illustri anche Kimi Antonelli, quindicesimo dopo aver perso il miglior giro per aver superato i track limits. Fuori già in Q1 invece Yuki Tsunoda, assieme a Gasly, Ocon, Hülkenberg e Albon.
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