Jean Philippe Imparato torna a lanciare l'allarme sui rischi per il settore automobilistico e per le fabbriche Stellantis connessi a problematiche quali i costi energetici o le possibili multe per lo sforamento dei limiti alle emissioni. Il responsabile europeo del gruppo, nel corso degli Stati Generali dell'Energia di Forza Italia, non ha neanche escluso la possibilità di una chiusura degli impianti a causa dell'insostenibilità degli oneri normativi e del peso dell'elettricità. Ecco perché ha chiesto "decisioni urgenti" per evitare di "uccidere l'industria".
Il tema dei costi. "Il MWh in Francia costa 65 euro, in Spagna 80, in Italia oltre 180 euro. Se parliamo di competitività, se per una volta possiamo fare squadra e abbassare questo costo sarebbe fantastico. A 180 euro la competitività è ammazzata, altrimenti le conseguenze potrebbero essere drammatiche", ha argomentato Imparato sul tema energetico, sottolineando come Stellantis sia riuscita a ridurre "i consumi del 30%" e ha l'obiettivo "di raggiungere il 50%". Tuttavia, non basta se poi si aggiunge la questione delle multe. A tal proposito, il manager ha lanciato un monito preoccupante: "Siamo a pochi mesi da un dramma industriale che pochi vedono. Mi chiedono di fare il 20% di vendite di elettrico in Europa, separando le autovetture e i commerciali. Oggi con i commerciali faccio un terzo della quota europea con il 10% delle vendite, per arrivare al 20% dovrei fare il 60% di quota. Chi fa il 60% di quota in un mercato competitivo come il nostro? Ogni punto di mix che non faccio lo pago 150 milioni. Questo lo pago una volta, la seconda volta chiudo Atessa. C'è il rischio di dover pagare 2 miliardi e mezzo di multe tra 2/3 anni. Abbiamo pochi mesi prima della chiusura dell'anno". "Cosa vogliamo fare per evitare di uccidere l'industria? Se non cambia qualcosa significativamente a livello di rischio e impostazione mentale dovremmo prendere decisioni importanti, come la chiusura delle fabbriche", ha quindi avvertito Imparato.
Le proposte. Il manager non ha mancato di ribadire una proposta del suo presidente John Elkann: "In Europa ci sono 256 milioni di macchine, 150 milioni hanno più di dieci anni. Facciamo qualcosa di adulto, rinnoviamo il parco circolante, 15 milioni ogni anno con qualsiasi alimentazione green, ma sfruttando la nostra industria. Per fare questo servirebbe una decisione di cinque minuti". E poi c'è sempre il tema degli oneri normativi a carico delle auto di segmento basso. "Nel 2019 in Europa c'erano 49 auto sul mercato europeo che costavano meno di 15 mila euro, oggi ne rimane una. Il costo di una omologazione di una 500 o una Ypsilon è 2.000 euro, per non parlare delle strumentazioni inutili", ha proseguito Imparato, secondo il quale "servono decisioni urgenti per l'industria dell'auto, altrimenti le conseguenze potrebbero essere devastanti. Se le cose non cambiano, dovremo prendere decisioni toste, con forti rischi per l'occupazione".
La questione Maserati. A margine dell'evento, il dirigente è stato interpellato anche sul tema sempre caldo del rilancio della Maserati. "Io non mollo, ho sentito tante cose sulla vendita", ma "alla fine dobbiamo mantenere Modena, dobbiamo mantenere Maserati e dobbiamo fare il piano su Maserati", ha assicurato Imparato, secondo il quale serve "un po' di tempo perché la cosa che è cambiata è che rispetto ai piani iniziali degli anni passati non è che l'elettrico può essere la soluzione al 100% per Maserati e ovviamente noi per sviluppare Maserati al livello giusto abbiamo bisogno di fare macchine e motori". "L'intenzione nostra non è di mollarla", ha proseguito il responsabile europeo di Stellantis, sottolineando la possibilità di maggiori sinergie con un altro marchio italiano: "Mi piacerebbe che Alfa Romeo e Maserati lavorassero di più insieme come in passato. Vi ricordate che dieci anni fa con Alfa e Maserati si lavorava molto vicino nel posto giusto, forse possiamo trovare una soluzione, ma torno da voi quando avrò qualcosa di serio, di pubblico e definitivo".