"Mole Urbana è il made in Italy che può vincere la sfida elettrica"


Data inizio: 15-05-2025 - Data Fine: 15-07-2025


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"Questo progetto è nato sul territorio ed è un esempio e un modello di come il made in Italy possa vincere anche la sfida dell'elettrico". Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, commenta così Mole Urbana, l'iniziativa del designer Umberto Palermo che produrrà microcar a batteria tra Torino e Fabriano. In particolare, il ministro ha sottolineato l'importanza di realtà che "nascono nelle aree interne del nostro Paese, con la collaborazione di tante piccole e micro imprese, in un settore del futuro competitivo com'è quello della mobilità elettrica cittadina. Questo è un esempio e un modello di come possiamo essere all'avanguardia in Europa, pienamente consapevoli che si tratta di una vera e propria rivoluzione industriale".

Dal territorio a Bruxelles. Urso, che ha partecipato al convegno "La creatività come base del cambiamento", promosso dalla stessa Mole Urbana e moderato dal nostro direttore Gian Luca Pellegrini, ha quindi parlato di un "progetto straordinario: coniuga il territorio del Piemonte, che è la capitale dell'industria dell'auto italiana con le sue grandi capacità di innovazione, le Marche e addirittura la punta estrema del cratere (l'area colpita dal terremoto nel 2009, ndr). Ancora oggi il sistema Italia riesce a esprimere un'industria innovativa e competitiva sul futuro persino nelle aree interne e questa è la specificità del nostro modello italiano con la sua diffusione sul territorio", ha aggiunto Urso. "Noi dobbiamo accompagnare questo sviluppo con una politica industriale europea che sia consapevole della sfida che il nostro continente deve affrontare in questi mesi. Di qui il mio appello, che ripeto anche in questa sede come ieri l'ho fatto al Parlamento e come farò al prossimo Consiglio Europeo, affinché le riforme della politica industriale europea previste o richieste nel report Draghi siano realizzate nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Non c'è più un giorno da perdere: il ritardo competitivo dell'Europa rispetto agli altri attori globali si aggrava e noi dobbiamo essere capaci di coniugare ambiente e sostenibilità con la politica industriale, così da salvaguardare le imprese e il lavoro europeo".

Green Deal da rifare. A proposito di Europa, Urso non ha mancato di ribadire le sue critiche alle decisioni di Bruxelles: "Il Green Deal è nato in un'altra epoca storica, quando quando il mondo era piatto, non c'erano guerre, sanzioni o dazi. Oggi, perseverare è diabolico. Bisogna prendere atto della realtà che ci impone, per esempio, di garantire l'autonomia strategica europea: non possiamo passare dalla dipendenza dal fossile russo a quella per batterie e tecnologie green prodotte altrove". Il ministro ha quindi ribadito la sua richiesta d una revisione profonda dell'architrave delle politiche industriali dell'Unione: "Dobbiamo uscire dall'ideologia per affrontare la realtà con gli occhi della verità e in questo contesto il Green Deal deve essere profondamente rivisto con una visione di neutralità tecnologica in ogni ambito. Mobilità significa poter utilizzare tutti gli strumenti, dai biocombustibili all'elettrico". 

 




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