Prosegue il periodo positivo per il mercato italiano dell'automobile: dopo l'inversione di tendenza registrata a marzo, anche ad aprile il bilancio è positivo. Secondo i dati del ministero dei Trasporti, nello scorso mese sono state immatricolate 139.084 nuove vetture, contro le 135.415 registrate nello stesso mese del 2024, con un aumento del 2,7%. I primi quattro mesi dell'anno si chiudono con un 583.038 nuove registrazioni rispetto alle 586.735 del 2024, con un calo dello 0,63%. Siamo ancora lontani (-18%) dai valori del periodo precedente alla pandemia, riferiti al 2019.
Stellantis. Nel mese di aprile il gruppo ha immatricolato 42.577 auto, con una flessione dello 0,12% rispetto a un anno fa, quando le registrazioni erano state 42.627. Continua la crescita dell'Alfa Romeo (3.262 immatricolazioni, +42,26%), che registra il miglior mese degli ultimi cinque anni, seguita da Peugeot (8.835 unità, +48,12%), Jeep (6.536 immatricolazioni, +30,10%), Citroën (6.169 immatricolazioni, +3,73%) e Opel (+4,45%). In calo tutti gli altri brand, a cominciare dalla Fiat (12.220 targhe, -19,65%), poi Lancia (1.084 registrazioni, -71,41%), DS (527 immatricolazioni, -9,14%) e Maserati (164 immatricolazioni, -18,41%).
Gruppo Volkswagen. In lieve crescita i risultati del gruppo tedesco, che chiude il mese di marzo con 22.923 nuove immatricolazioni (+2,44%). Guadagnano posizioni Audi (5.930 registrazioni, +2,93%), Cupra (1.867 nuove targhe, +11,93%), Lamborghini (40 unità, +8,11%) e Volkswagen (11.143 unità, +8,35%, invertendo il segno meno dello scorso mese). Calano invece Seat (-32,82%) e Skoda (2.987 registrazioni, -6,80%).
Renault. Leggera flessione per il costruttore francese, che segna un -0,190% rispetto al mese di aprile dello scorso anno: cresce la Renault (7.130 immatricolazioni, +0,24%), scende la Dacia (7.756 targhe, -0,59%).
Toyota. Importante balzo in avanti (+7,34%) per il gruppo delle Tre ellissi: sono infatti 11.134 le immatricolazioni complessive contro le 10.373 del 2024, con la Toyota che registra un aumento del +6,26% (10.598 nuove targhe) e la Lexus con 536 registrazioni (+34,34%).
BMW. Il costruttore bavarese ha registrato 8.021 immatricolazioni contro le 7.414 dell'anno scorso, per un incremento di +8,19%: nello specifico, il marchio BMW guadagna il 6,08% (6.576 nuove targhe) e Mini il 18,93% (1.445 immatricolazioni).
Ford e Gruppo Hyundai. Con 7.302 nuove targhe, il mese di aprile dell'Ovale Blu segna un'importante crescita (+10,47%). Cala invece la Hyundai, con 4.048 immatricolazioni (-5,20%), così come la consociata Kia (3.549 registrazioni, -8,06%).
Mercedes-Benz. Il costruttore di Stoccarda registra 4.276 nuove immatricolazioni, incamerando un calo complessivo di -7,25%. La Stella a tre punte perde il 1,97% (4.225 auto), mentre la Smart segna un ulteriore tonfo: 51 le nuove immatricolazioni contro le 300 del 2024 (-83%).
Le altre giapponesi. Alti e bassi per gli altri costruttori del Sol Levante: in forte contrazione la Nissan (1.658 auto, -33,97%), Suzuki (2.629, -21,45%), Mazda (793 auto, -11,20%) e Mitsubishi (85 immatricolazioni, -84,57%). Salgono invece la Honda (863 unità, +23,64%) e soprattutto la Subaru (197 nuove targhe, +137,35%).
Premium e sportive. Come lo scorso mese, anche ad aprile si attendevano i risultati della Tesla (che ha chiuso il primo trimestre del 2025 con un tracollo finanziario): pur non essendo uno dei mesi in cui si concentrano le consegne, in Italia la Casa americana registra comunque 446 nuove immatricolazioni, contro le 345 dello scorso anno, con un incremento del 29,28%. Tra gli altri marchi del segmento premium, il gruppo Jaguar Land Rover perde il 36,79% con 658 nuove targhe (-71,43% per Jaguar e -33,75% per il brand delle fuoristrada); la svedese Volvo vede le immatricolazioni sostanzialmente stabili rispetto a un anno fa, con 1.344 unità (-0,15%), mentre la Polestar passa dalle 11 auto di aprile 2025 alle 34 del 2025. In leggero calo la Ferrari (62 nuove targhe, -4,62%%), più evidente quello della Porsche (525 immatricolazioni, -36,82%).
Gli altri brand. Dopo gli ottimi risultati dello scorso mese il gruppo DR Automobiles registra una flessione (1.989 nuove immatricolazioni, pari a -18,58%); continua la crescita della MG (5.488 nuove targhe, +50,56%), che si avvicina al 4% di quota di mercato. Omoda & Jaecoo registrano 939 unità contro le 44 del 2024, quando stava iniziando la commercializzazione in Italia, così come la BYD (1.683 immatricolazioni contro le 57 di aprile 2024). In crescita anche Eurasia Motor Company (da 140 a 200 immatricolazioni, +42,86%), mentre Lynk & Co cala del 49,38% con 41 nuove unità.
La top ten delle più vendute. Anche a marzo la piccola Fiat Panda è la preferita dagli automobilisti italiani: l'utilitaria torinese segna 8.837 nuove immatricolazioni (46.639 dall'inizio dell'anno), seguita dalla Jeep Avenger (5.370 registrazioni) e dalla Citroën C3 (4.699 targhe). Nelle prime dieci posizioni troviamo poi la Dacia Sandero (3.860 unità), la Peugeot 208 (3.630), la Toyota Yaris Cross (3.250) e la Yaris (3.179), la Dacia Duster (3.080) e la Renault Clio (3.011). Decima posizione per la MG ZS (2.697).
I canali commerciali. Per quanto riguarda i canali di vendita, i privati perdono quasi 4 punti percentuali e scendono al 47,0% del totale (52,3% nel quadrimestre). Continua il calo delle autoimmatricolazioni, che scendono al 10,0% di quota (8,8% da inizio anno). Crescono sia il noleggio a lungo termine (che ad aprile recupera un quarto delle immatricolazioni con un guadagno del 4,5%, per un 25,4% di quota), sia quello a breve termine, al 12% del totale, con un 9,1% nel trimestre.
Crescono le ibride, raddoppiano le elettriche. L'andamento del mercato analizzato per alimentazioni conferma le tendenze viste nei mesi scorsi, che vedono aumentare il divario tra le motorizzazioni termiche pure e quelle elettrificate. I modelli a benzina perdono 9,7 punti percentuali, arrivando al 27,3% del totale (26,7% dall'inizio dell'anno); il gasolio perde un altro 29,4% e si attesta al 9,9% di share (il 9,8 da gennaio). Perde terreno anche il Gpl (-11,3%, 7,9% nel mese e 8,9% da inizio anno). Ormai inesistente il metano, con una sola immatricolazione. Crescono invece le ibride (mild e full), che registrano un +14% rispetto allo scorso anno, conquistando una quota di mercato pari al 44,3% nel mese e al 44,9% da gennaio. Le Phev crescono del 77,4%, attestandosi al 5,7% del mercato (4,6 su base annua). Balzo in avanti a tre cifre per le elettriche, che registrano un +108,1% rispetto ad aprile 2024 (quando però il mercato aspettava ancora gli incentivi statali, che sarebbero arrivati solo a maggio), raggiungendo una quota di mercato pari al 4,8% del totale, il 5,1 dall'inizio dell'anno.
La classifica delle elettriche. Analizzando il segmento delle Bev, la più venduta ad aprile risulta la Citroën C3 con 724 nuove immatricolazioni, seguita dalla Jeep Avenger (337 nuove targhe) e dal restyling della Tesla Model Y (263). Proseguono in classifica la Alfa Romeo Junior, al suo debutto sul mercato (248 unità), seguita dalla citycar Leapmotor T03 (224), dalla BMW iX1 (196), dalla Ford Explorer (188), dalla Tesla Model 3 (182), dalla Dacia Spring (174) e dalla Renault 5 (172 nuove immatricolazioni).
Emissioni. Anche per il mese di aprile, i dati positivi di immatricolazione delle auto elettrificate o a zero emissioni si riflettono sull'andamento delle emissioni medie, che a marzo cedono il 6,2% e si assestano a 114,3 g/km (115,3 g/km nel trimestre, -4,9%). In particolare, la fascia 0-20 g/km (elettriche e plug-in) rappresenta il 7,4% del mercato, quella tra 21 e 60 g/km (ibride) detiene una quota del 7,2%, mentre la fascia 61-135 g/km rappresenta il 67,2% del mercato. La fascia 136-190 g/km di CO2 scende al 18,5%, mentre quella oltre i 190 g/km arriva al 2%.
Il commento dell'Unrae. L'Associazione delle Case estere ha commentato i dati di aprile insistendo sull'urgenza di intervenire sulla tassazione delle flotte per le aziende, un “regime penalizzante per le imprese italiane, e che paga l'immobilismo del Governo su questo tema”, spiega Michele Crisci, Presidente dell'Unrae. “È necessario intervenire con l'aumento della detraibilità dell'Iva e della deducibilità dei costi e con la riduzione del periodo di ammortamento a tre anni”. Tornando sul tema dei dazi, l'associazione prende inoltre atto “con favore delle più recenti indicazioni provenienti dall'amministrazione statunitense, secondo cui il Presidente Trump sarebbe intenzionato ad attenuare l'impatto dei dazi sulle auto prodotte all'estero e ad alleggerire quelli sui componenti stranieri destinati alla produzione negli Stati Uniti. Come già più volte ribadito, tensioni commerciali di questo tipo non possono che danneggiare tutti”.
Il commento di Motus-E. Apprezzamento per i risultati delle Bev dall'associazione della filiera della mobilità elettrica: “Il mercato delle elettriche in Italia è ancora troppo contenuto, ma mostra importanti segnali incoraggianti pur in assenza di stimoli alla domanda”, ha dichiarato il presidente di Motus-E Fabio Pressi. “Abbiamo superato la soglia delle 300mila auto elettriche circolanti, ma senza un piano organico, in particolare per le flotte e per i privati vulnerabili, sarà impossibile anche solo avvicinarsi agli obiettivi del Pniec (Piano Nazionale Integrato per l'Energia e il Clima) al 2030”, conclude Pressi.