“Siamo passati dalla piscina dei bambini a quella grande”. Usa una metafora, Denis Le Vot, ceo di Dacia, per fotografare la crescita del marchio romeno negli ultimi anni: una transizione dal concetto di low-cost a quello di “buon rapporto qualità prezzo”, consacrata da prodotti come l'ultima Duster e, soprattutto, la Bigster in arrivo nelle concessionarie in queste settimane. Due modelli che fanno del design, oltre che il prezzo, un punto di forza. “Ricordo i tempi della prima Logan. Nessuno chiedeva che, possibilmente, fosse anche bella. Il brief era solo: ‘deve costare poco'” racconta il manager dai lunghi trascorsi nel gruppo Renault in una videoconferenza con la stampa. Di pari passo, è cambiato anche il cliente-tipo del brand: non più un ex acquirente di auto usate, ma un automobilista in fuga da altri brand (vari) divenuti troppo costosi. A questo punto, la domanda è: quanto può crescere ancora la Dacia?
Altre new-entry nel segmento C e una piccola Bev. Poi la nuova Sandero. “Di base non esiste un limite, di prezzo o di segmento” spiega Le Vot. “Non c'è un accordo per cui solo la Renault possa fare modelli grandi e la Dacia debba concentrarsi sulle piccole: la differenziazione si basa sui contenuti, anzitutto tecnologici, e sui clienti”. “Tuttavia – aggiunge il ceo – non credo che ci si possa spingere oltre i 4,6 metri (grossomodo la lunghezza della Bigster, ndr). Almeno con questa piattaforma (la CMF-B, che è comune a tutta la gamma eccetto la Spring, ndr)”. Nel prossimo futuro, dunque, non vedremo auto più grandi di Jogger e Bigster, ma le opportunità per arricchire la gamma non mancano, rimanendo entro il perimetro sin qui definito: “Lanceremo altre varianti di carrozzeria nel segmento C”, tra cui una berlina posizionata al di sopra della Sandero – “e abbiamo già annunciato una piccola elettrica per il 2026 che verrà sviluppata nel giro di soli 16 mesi”. Nei piani c'è poi l'intenzione di “integrare la piattaforma elettrica di Renault (la base di R5 e R4, ndr) nel segmento B”. Verso la fine dell'anno, Renault presenterà il nuovo piano industriale, denominato Futurama, che illustrerà i programmi del prossimo quinquennio per l'intero gruppo. In questa fase, verso la fine del 2027, sarà rinnovata anche la Sandero, pronta ad abbracciare l'elettrico.
Elettrificazione: in arrivo una nuova Duster 4x4 ibrida. Nell'anno della Bigster, Dacia non dovrebbe svelare ulteriori modelli e non prenderà parte al Salone di Monaco di inizio settembre. Tuttavia, alcune novità ci saranno. A partire da inedite versioni ibride 4x4 della Duster e della Bigster: “Avranno l'asse posteriore elettrificato – spiega Le Vot -, la trasmissione automatica e questa tecnologia sarà disponibile anche per le varianti elettrificate a Gpl”: il lancio è previsto entro fine anno sulla Duster. “Estendere l'elettrificazione sulla nostra gamma è uno degli obiettivi principali, al momento” continua l'ad, ma non dovrebbe comportare, almeno in tempi brevi, un debutto della tecnologia plug-in: “Vediamo una tendenza del mercato verso l'ibrido ricaricabile e il range extender. Dobbiamo tenere gli occhi aperti poter accedere a queste tecnologie appena ci sarà un'opportunità. A livello di gruppo, ci sono tutti i tasselli per farlo. Le regole del gioco, però, non sono del tutto chiare: attendiamo la revisione della normativa europea (quella sullo stop alla vendita di auto termiche dal 2035, ndr) nella seconda metà del 2025”.